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miércoles, 26 de febrero de 2014

Las prostitutas en Italia, luchan por sus derechos

 Las prostitutas en Italia, quiern que se reconozca el trabajo sexual y pagar impuestos:

http://www.theguardian.com/world/2014/feb/20/prostitutes-italy-fight-right-pay-tax-qualify-pensions



As thousands of cash-strapped Italians take to the streets to protest against their tax bills, a small group of earners who have never paid a penny in tax are instead demanding their right to contribute to the nation's coffers.
Prostitutes up and down the country are fighting against a tax code that does not recognise their profession, even though paying for sex is legal, leaving them no chance to pay a cut of their earnings to the tax man and qualify for a pension.
"It is the height of hypocrisy that what I do is legal, but I cannot pay tax on it," said Efe Bal, 36, a Turkish transsexual prostitute who staged a naked protest in the rain outside the offices of Italian daily newspaper Corriere della Sera on Wednesday, delivering a tirade to two nervous-looking policemen as she barely covered herself with a full-page ad she had taken out in the paper the previous day.
Bal, a sex worker who has written a book called What Husbands Don't Say, has been plastering Milan, her hometown, with posters for months offering to pay tax.
What has really irked prostitutes is that, in a bureaucratic twist, the tax office has now decided to fine them for tax evasion, even though it has given them no way of paying tax.
Bal said she had decided to step up her protest after receiving fines worth €450,000 (£370,000). "It was calculated on payments into my bank account between 2008 and 2012 but didn't discriminate between earnings and the sale of property," she said.
Carol, 54, a Verona-based prostitute born in Ethiopia said she had been treated like an "extraterrestrial" and sent packing when she offered to pay taxes at her local tax office only to receive a bill for €70,000, based on a year's earnings. "That is an exaggeration since I work on the streets and earn €40,000," she said.
"I escaped the war in Ethiopia for a better life and now they are massacring me – I will never have a pension," she added.
Sandra Yara, a Brazilian former prostitute who is now married, said she had been surprised to receive a bill for €50,000 after being told by her local chamber of commerce that her work could not be categorised.
The prostitutes' campaign to pay tax is stepping up as around 60,000 shopkeepers and artisans descended on Rome's Piazza del Popolo this week to demand that the incoming government led by Matteo Renzi lower their tax burden.
To identify Italy's up to 70,000 prostitutes – half of whom are foreign born – tax police are scouring escort websites for names as they try to recoup desperately needed tax revenue, said Pia Covre, head of the Italian Committee for Civil Rights for Prostitutes.
"They have been trying to fit prostitutes into taxable categories and we have heard of women being told they have been classified as working for marriage agencies," said Covre.
Bal, who speaks four languages, said she had done well from her trade, earning up to €20,000 a month before the current economic crisis halved her income. Transsexual prostitutes are a common sight on Italian streets, a phenomenon Bal put down to "widespread bisexuality" among customers.
Bal proposed a scalable tax structure for prostitutes which would estimate their income based on their age and ask them to pay less as they get older.
"Nobody said anything about this issue until I showed my bottom," she said. "My dream now is to visit the head of the Italian tax office and tell him 'I am a prostitute and I want to pay my taxes'."

viernes, 15 de febrero de 2013

Por los derechos en el trabajo sexual.


http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/02/14/one-billion-rising-le-prostitute-non-ballano/


Il 14 febbraio, cioè oggi, si ballerà contro la violenza sulle donne. In Italia la danza è organizzata dal basso da tante donne ma all’iniziativa che si svolge contemporaneamente in tutto il mondo ha messo il cappello Se Non Ora Quando e donne affini che ne approfittano per fare diventare la giornata una opportunità per fare campagna elettorale.
Ovviamente loro si fanno portatrici della propria visione del problema. Per loro le donne che contano sono italiane, perbene, madri, etero, giacché non registrano violenze su donne differenti e non sono in grado di formulare un ragionamento che non sia quello che stigmatizza donne diverse da loro.
Lo abbiamo visto già quel 13 febbraio di qualche anno fa quando a fatica superammo la retorica moralista che divideva le donne in sante o puttane, mentre si discuteva di escort e nelle piazze vedevi tanta indignazione con cartelli in cui era scritto “troie” o “zoccole” impunemente.
In tante partecipammo con gli ombrelli rossi accompagnando le sex workers totalmente escluse dal dibattito pubblico e riuscimmo a far passare un messaggio chiaro: le donne che fanno quel mestiere e scelgono di farlo non sono vittime e non sono neppure colpevoli e sono in grado di autorappresentarsi e di produrre rivendicazioni autonome.
Un ragionamento difficile da digerire che già qualche anno prima con fatica veniva portato avanti dalle Sexyshock di Bologna e che con difficoltà era diventato patrimonio di analisi militante femminista.
540676_543429545675984_1785758646_nEravamo a buon punto finché non sono arrivate le Snoq. Quel 13 febbraio si inserisce in un contesto in cui comunque le puttane erano già diventate per sindaci di destra e del Pd un problema di ordine pubblico, di decoro, e venivano sempre più marginalizzate, per il loro bene, così si diceva, in periferia, lontane dagli occhi della gente perbene, oppure si facevano tanti bei discorsi sulla tratta per poi scoprire che le prostitute rastrellate per le strade, se straniere, venivano portate dentro i Cie, i centri di identificazione ed espulsione italiani.
La Ministra Carfagna propose un ddl contro la prostituzione che invece che legalizzare e decretare così la fine dello sfruttamento per dare possibilità di autogestione, alla luce del sole, lontane dai margini dove queste donne vengono sovente uccise o stuprate o derubate, immaginava un quadro repressivo e punitivo.
Il ddl fu ritirato, per fortuna, perché esplose la storia delle escort, ma i sindaci sceriffi nelle città iniziarono una persecuzione delle prostitute da linciare o salvare. Ricordo ancora scene raccapriccianti di cittadini che andavano a linciare le trans o di altri cittadini “perbene” che passavano il tempo a spiare le puttane per dire che bisognava allontanarle dai luoghi abitati.
Ebbene: le puttane furono allontanate, tuttora viene fatto, salvo poi fare una fiaccolata non richiesta quando vengono uccise appunto perché stanno al buio, nelle periferie, dove chiunque può fare loro del male.
sexworkerhaverightUltimamente la questione della prostituzione è diventata tema di dibattito politico perché anche in Europa si è aggregato un insieme di reazionarie femministe e gente che in nome della salvezza di queste donne invece che rispondere alle richieste che associazioni e sindacati in difesa di prostitute fanno immaginano uno schema repressivo e proibizionista.
Il dibattito è diventato ideologico: le puttane possono essere ammesse come parte del discorso pubblico se si pentono e si dichiarano vittime. Se scelgono, invece, sono colpevoli, complici del patriarcato e dunque non andrebbero ascoltate.
Sfugge a queste persone che giudicano la prostituzione come un discorso esterno da noi il fatto che oggi noi mercifichiamo vari pezzi dei nostri corpi per un lavoro precario e che otto ore in fabbrica equivalgono a otto ore di servizi sessuali. Sfugge loro che, per esempio, le mogli, santificate e giudicate perbene, per l’art. 143 del codice civile, sono obbligate a fornire assistenza morale ai mariti ovvero sono obbligate a offrire sesso, perché il matrimonio è un contratto in cui la moglie è una puttana in esclusiva.
Sfugge che le donne che fanno mestieri in cui il corpo viene usato come mezzo di guadagno esigono contratti garantiti e non divieti. Non sempre vogliono essere salvate e vogliono gli strumenti per autogestire le proprie scelte, che a noi piacciano o meno.
Per queste e molte altre ragioni le prostitute non sono chiamate a partecipare alla danza del 14 febbraio. Non sono donne perbene, non ci saranno ombrelli rossi, non sono incluse in quanto donne autodeterminate.
Ma le prostitute danzano. Da sole, in compagnia, e urlano al mondo la propria esistenza e le proprie richieste. Peccato che le piazze italiane siano troppo perbene per ascoltarle.
Buona danza alle migranti, precarie, sex workers. Buona danza anche a voi, sisters, ovunque siate.
Leggi anche:
Sul Flash Mob di Snoq, ovvero sull’antitesi della nostra lotta politica
Le candidate alle elezioni che speculano sulla violenza sulle donne
A proposito del Violence Against Women Act USA
One Billion Rising: la campagna antiviolenza eteronormata!
Riqualificare Napoli: rom e puttane rovinano l’immagine della città!
Voto la lista che candida le prostitute
The ‘Bitch’ Manifesto
Sul perché non mi offendo se mi danno della puttana – ovvero ascoltare, prima di sentenziare, non sarebbe poi così male!
Mestre: salviamo le prostitute! (E le prostitute non volevano essere salvate)
Lettera aperta sui danni del modello proibizionista per la regolamentazione dell’attività di sex workers
Sex Workers: “dichiarare illegale ciò che per alcuni è immorale è una deriva dittatoriale!”
Dell’obbligo di fare sesso nel matrimonio (la moglie è una puttana!)
Pratiche femministe: fuori i fascismi da casa mia!
Puttana si nasce o si diventa?
Le puttane sanno cucinare
Quello stigma sociale che pensa su prostitute e clienti
e La categoria Sex Work di Femminismo a Sud

lunes, 16 de abril de 2012

Italia: Conferencia Nacional sobre la legalización de la Prostitución


Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute                                                                      
Associazione Radicale Certi Diritti
Cgil Nazionale Nuovi Diritti

La Legalizzazione della Prostituzione
 Conferenza Nazionale
Programma
  
Ore 9,15        Registrazione dei Partecipanti                               Ore 9,30            Apertura dei Lavori 
    

Diritti e Rispetto delle Libertà Personali
Presiede: Pia Covre, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute


I Diritti Umani nella prostituzione
            Matteo Mecacci
                Presidente della Commissione Diritti Umani Osce, Deputato Radicale - Pd
           
Prostituzione - Diritti Civili, Libertà, Autodeterminazione
            Porpora Marcasciano
                Presidente del Movimento Identità Transessuale

Immigrazione, Traffico di Esseri Umani, Impatto delle Politiche Migratorie
            Diritti Umani, scenari delle prostituzioni e politiche pubbliche
            Paola Degani
                Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali,Università di Padova
           
Prostituzione, una Storia infinita
            Lasse Braun
                Scrittore, regista

Costi Economici, Aspetti Legali e Fiscali nella Situazione Attuale
e in una Prospettiva di Cambiamento
Presiede: Maria Gigliola Toniollo, Nuovi Diritti Cgil Nazionale           

I costi Economici del Proibizionismo nella Prostituzione
            Lilly Chiaromonte
                Federconsumatori
                       
I Costi Economici della Repressione nella Prostituzione
            Gianni Meuti
                Sindacato di Polizia Silp – Cgil Nazionale
         
Aspetti Legali e Fiscali nella Prostituzione – Profili Penali
            Alessandro Gerardi
                Avvocato - Radicali Roma
            Francesca Re
                Avvocato - Phd Candidate Università di Roma Tor Vergata

Presentazione di uno studio economico nel Veneto
                Claudio Donadel
                Coordinatore dell'Unità operativa per la Protezione Sociale e Umanitaria del Comune di Venezia

Dibattito
13,30 - 14,30 Pausa Pranzo

Proiezione di:
"Ni Coupables ni Victimes"
Videobox a cura di Betty@sexworkeurope
Creazione by Sexyshock in collaborazione con Icrse - International Committee on the Rights of Sex Workers in Europe
Special guests Scarlot Hariot & Wonder Bra

Le Politiche Locali a Confronto
Presiede: Enzo Cucco, Presidente dell'Associazione Radicale Certi Diritti

Progetto "Città e Prostituzione" del Comune di Venezia
            Sandro Simionato
                Vicesindaco del Comune di Venezia      

Le esperienze di Roma e di Milano
            Riccardo Magi
                Segretario Radicali Roma
            Giulia Crivellini
            Comitato per la Delibera di Iniziativa Popolare al Comune di Milano su Legalizzazione
               

La parola a Sex-Worker, Clienti e Organizzazioni dei Servizi
Presiede: Sergio Rovasio, Associazione Radicale Certi Diritti


La Parola alle e ai Sex-Worker – Tavola Rotonda
                Rappresentanti dei collettivi e attivist*      
            Antonia Monopoli
            Peer Educator di Ala Milano Onlus

Testimonianze
            Enrico Salvatori
            Membro del Comitato di Radicali Italiani

Gli annunci via web
            Antonio Nigrelli
            Piccoletrasgressioni
            Maya Checchi
                Cybercore                                 
 Dibattito

Parlamentari: Rita Bernardini, Vittoria Franco, Livia Turco
Tutti i Parlamentari sono stati invitati


Verso il Cambiamento: Iniziative per la Legalizzazione e Proposte di Legge

Manifesto Appello per la Legalizzazione della Prostituzione
            Enzo Cucco
                Presidente Associazione Radicale Certi Diritti
                 
E ora la Legge
Concludono: Carla Corso e Marco Pannella
                
  Sabato 21 aprile 2012
Palazzo Valentini - Sala Di Liegro
via IV Novembre, 119/a
Roma